L’allaccio del gas è uno dei primi interventi di cui è necessario occuparsi per poter accedere ad una abitazione. È importante conoscere le tempistiche e i problemi che possono sorgere all’attivazione del gas, per non farsi cogliere alla sprovvista.
Tempistiche per l’attivazione gas
Per allaccio gas si intende l’intervento con il quale l’impianto del cliente viene collegato con la rete di distribuzione locale. Le tempistiche per l’attivazione gas possono variare in base alla durata della contrattazione con il fornitore e con la ditta a cui i lavori vengono affidati. Non ci si deve occupare esclusivamente della scelta dell’ offerta gas che si predilige in base alle proprie esigenze, ma è importante sapere che può esserci la necessità di un intervento edilizio per il passaggio di tubature per il rifornimento.
Si tenga conto che il distributore ha fino a 15 giorni lavorativi per inviare un preventivo dettagliato al cliente. Questo termine, tuttavia, si prolunga a 30 giorni lavorativi per casi in cui i lavori necessari sono particolarmente complessi.
Una volta inviato il preventivo, si resta in attesa di un riscontro da parte del cliente. Qualora la proposta venga accettata, è necessario tener conto:
- 10 giorni lavorativi: per gli interventi semplici e eseguire l’attivazione del contatore del gas;
- 60 giorni lavorativi: se gli interventi vengano classificati come complessi.
Queste tempistiche non sono considerabili nel caso in cui il distributore debba ottenere specifiche autorizzazioni pubbliche per lo svolgimento dei lavori.
Costo per l’allaccio del gas
Di frequente, all’ingresso in una nuova abitazione, si sceglie di effettuare modifiche ai contratti di luce e gas. Nel caso in cui ci si voglia concentrare esclusivamente sul rinnovo dell’allaccio gas è importante conoscerne i costi previsti.
Per sapere a chi rivolgersi per richiedere l’attivazione del gas è necessario fare delle distinzioni tra:
- Clienti con contratto luce e gas: ci si deve rivolgere al proprio fornitore. Dopo 2 giorni dalla firma del contratto, il fornitore è tenuto a inoltrare la richiesta d’allacciamento al distributore. A sua volta il distributore predispone un preventivo che deve essere accettato dal cliente affinché si possa dare il via ai lavori.
- Clienti che non dispongono di contratto di fornitura: in questo caso il cliente può rivolgersi direttamente al distributore competente e a gestire in prima persona la procedura di richiesta di allacciamento gas.
L’attacco della fornitura del gas ha un costo che non segue una tariffa fissa ma varia a seconda della zona geografica e soprattutto della localizzazione dell’immobile. Oltre a questa spesa è da considerare anche il costo di attivazione del gas: dopo l’installazione del contatore l’utenza non è ancora disponibile per l’utilizzo.
Per l’avvio è necessario attendere l’accertamento: una verifica di conformità dell’impianto, che prevede un costo allaccio gas in base al tipo di utenza:
- portata termica minore o uguale a 35 kW: 47€;
- portata termica tra 35 kW e 350 kW: 60€;
- portata termica superiore a 350 kW.
Le compagnie energetiche sono numerose e propongono ai clienti offerte strutturate in modi diversi. Alcuni contratti includono tutta la parte di spese per allaccio gas inclusa all’interno del preventivo iniziale.
Le spese attivazione gas a carico del cliente sono molte e per avere un’idea iniziale dell’ammontare dei costi si deve tenere conto di:
- singoli interventi: ogni intervento ha un costo, che spesso viene raggruppato in un prezzo finale, stabilito dalla concessione con cui l’Ente Pubblico, solitamente il Comune, affida il territorio al servizio di distribuzione gas;
- prezzari online: la maggior parte dei fornitori hanno siti web con prezzari aggiornati su tutti i tipi di interventi e offerte per i clienti;
- certificazione sicurezza dell’impianto: un’altra spesa a carico del richiedente è appunto questa certificazione che attesta che l’impianto sia a norma. Al netto delle imposte, ha un prezzo di circa 47€, per portata termica dell’impianto fino a 35 kW.
Procedura per l’attivazione del gas
Avviare la procedura allaccio gas prevede l’invio della richiesta alla rete di distribuzione locale o al proprio fornitore. L’ente a cui ci si rivolge provvede quindi ad inoltrare tale richiesta alla società di distribuzione. Se non si sa cosa serve per allaccio gas, di seguito un elenco dei dati da fornire:
- dati personali del richiedente la procedura di allaccio;
- indirizzo di fornitura dell’interno per il quale si sta chiedendo la fornitura gas;
- dati bancari necessari nel caso in cui il pagamento avvenga online;
- dichiarazione sostitutiva che accerti il legame tra il cliente e la proprietà per cui si sta avviando la pratica.
A questo punto, il distributore prende in carico la richiesta e ci si avvia alla fase di sopralluogo: da questo deriva parte dell’importo del preventivo finale. Nel corso della visita allo stabile viene stabilita l’entità dei lavori da eseguire e si verifica che l’impianto sia a norma. Dopodiché viene preparato un preventivo che il cliente è tenuto ad accettare o contestare. Solamente dopo l’accettazione del preventivo, i lavori possono essere iniziati.
I documenti necessari per l’allacciamento gas
Nel momento in cui si effettua la richiesta allaccio gas può risultare utile sapere quali sono i documenti necessari. Il fornitore, generalmente richiede la documentazione seguente:
- dati anagrafici: nome, cognome e codice fiscale della persona richiedente;
- documento d’identità valido: una copia della propria carta d’identità o del passaporto, è importante che il documento utilizzato sia in corso di validità;
- indirizzo della nuova utenza: indirizzo a cui viene svolto l’intervento richiesto;
- indirizzo di fatturazione: è possibile che l’indirizzo di fatturazione sia differente, per questo va specificato;
- recapiti: in generale vengono richiesti il numero di telefono e l’e-mail. È utile mettere dei recapiti su cui si è facilmente raggiungibili;
- tipo di uso della fornitura: in base alle attività che vengono svolte nel luogo in cui avvengono i lavori, è necessario dichiarare l’uso per cui la fornitura viene sfruttata;
- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà: è un documento che prova la concessione edilizia, ovvero i permessi che in un dato luogo si possano eseguire i lavori richiesti.
È necessario che questi documenti vengano recapitati al fornitore, il quale, a sua volta, li invia al distributore in corredo alla richiesta allaccio gas. Quest’ultimo, dopo la verifica della documentazione dà il via alle procedure, partendo sempre dal sopralluogo.
Problemi allaccio gas : FAQ
È possibile incontrare alcuni problemi allaccio gas, per la dislocazione dell’abitazione, le difficoltà nel raggiungere un accordo con il fornitore, per rimediare ad un impianto preesistente abusivo e molti altri casi. Ecco, quindi, alcuni suggerimenti su come è possibile procedere in casi particolari.
Nel caso in cui si riscontrino problematiche come un ritardo nell’allaccio del gas per responsabilità del distributore, il cliente ha diritto a un indennizzo con il seguente criterio:
- indennizzo pari a 35€: per riattivazione in 20 giorni, il doppio del tempo previsto;
- indennizzo pari a 70€: per riattivazione entro 30 giorni;
- indennizzo pari a 105€: per prestazione eseguita oltre i 30 giorni dalla richiesta.
Si tenga presente che il distributore, dal momento in cui riceve l’accettazione del preventivo proposto al cliente, ha a disposizione per eseguire i lavori 10 giorni lavorativi per aspetti classificati come semplici, ed un tempo massimo di 60 giorni lavorativi per i lavori più complessi.
Se si sospetta di essere di fronte ad un attacco abusivo alla sorgente gas, è fondamentale contattare al più presto un esperto del settore che sa come scoprire allacci abusivi gas ed è in possesso degli attrezzi corretti. È importante fare la segnalazione appena si ha un minimo sospetto, perché con il decorrere del tempo si rischia di avere difficoltà a dimostrare di essere estranei rispetto l’incresciosa situazione.